Salvatore Amelio, noto artista di adozione centese, ha scelto di occuparsi da diversi decenni di una diaspora della nostra memoria. Le opere che realizza sembrano ritrarre e spesso anticipare lo smembramento della forma. Riconosciamo talvolta il gesto di una figura, la torsione di un corpo noto, che viene dal repertorio della pittura antica, sospeso un attimo prima del suo distacco dalle altre parti. Così anche i disegni e i dipinti ci appaiono come progetti per un pensiero scultoreo che indaga quella lacerazione dell'Arte, privilegiando morfologie vorticose e spiraliche che hanno l'aspetto di frammenti ricostruiti.
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